Coronavirus, stop all’edilizia in tutta Italia
Con il Coronavirus arriva lo stop all’edilizia su tutta la penisola italiana. Inizialmente sembrava coinvolgere solo la Campania, ma non è tardata ad arrivare la nuova ordinanza: l’emergenza ha bloccato tutti i lavori sia pubblici che privati, non urgenti o indispensabili in questo particolare periodo. Il governatore della regione Campania, Vincenzo De Luca, ha stabilito con la sua ordinanza una sospensione dei cantieri fino al giorno 3 aprile 2020.
Tale provvedimento è stato attuato in seguito alla richiesta da parte dell’Ance Campania, che già da tempo richiedeva un intervento repentino per impedire il dilagarsi di un’epidemia di massa. È bene, a questo punto, fare un po’ di chiarezza per quel che riguarda le categorie di lavori edili, ai sensi dell’ordinanza n. 19 del 20/03/2020, che devono essere necessariamente sospese e quelle che, invece, potranno proseguire nel rispetto delle norme di sicurezza.
Quali tipologie di cantieri sono sospese?
Su tutto il territorio regionale sono sospese le seguenti attività:
- cantieri edili su committenza privata, fatti salvi gli interventi urgenti, strettamente necessari a garantire la sicurezza o la funzionalità degli immobili, da svolgersi nel rispetto delle misure precauzionali;
- cantieri edili su committenza pubblica, fatti salvi l’avvio e la prosecuzione di quelli concernenti la pubblica utilità e l’edilizia sanitaria, nonché gli interventi volti a garantire la messa in sicurezza degli immobili, da svolgersi nel rispetto delle misure precauzionali.
Cosa succede se non si rispetta il divieto?
Nel caso di mancato rispetto del provvedimento firmato dal governatore regionale, Vincenzo De Luca, ed esteso a tutta la penisola italiana dal premier, Giuseppe Conte, si incorre nell’arresto fino a tre mesi e ammenda fino a € 206.
PMI, quali provvedimenti per i lavoratori?
Le strade possibili da intraprendere per ammortizzare il danno a cui inevitabilmente sono esposte le piccole e medie imprese impegnate nel campo dell’edilizia sono due:
- cassa integrazione;
- ferie anticipate.
La modalità di cassa integrazione speciale 2020, definita nell’ultimo decreto “Cura Italia”, è una forma di sostegno economico erogata dall’INPS al fine di integrare o sostituire la retribuzione dei lavoratori delle imprese in difficoltà per una durata massima di 9 settimane, utilizzando la nuova causale denominata “Covid-19 nazionale”.
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